La mostra non presentava praticamente nessuna tavola a fumetti perché (sue parole) "Le tavole sono fatte per finire nei libri (o negli albi). È solo nelle pagine di un libro che troverete la rivelazione (o il compimento ndt) del mio lavoro. L'appendere le mie tavole al muro, mi pare spesso una deviazione, anche semplice soperchieria, sempre un aneddoto. Non sono un pittore. Non è una retrospettiva questa..."
Così alla mostra Blutch espone solo originali inediti "Questi disegni non sono rapportati a nulla, vivono accatastati, e alcuni fra loro vedono la luce la prima volta. (...) saranno così solidi da sopportare la luce?"
Davanti a questa modestia, a questa capacità di analisi e all'amore per la stampa. personalmente mi sto zitta.
Credo che questi pochi inediti che posto qui (mi si vede, sopra, a guardarli), siano una meravigliosa prova che sopportano bene la luce e che i cassetti di Blutch sono veri forzieri.
(qui sotto omaggio a Jean pierre Léaud e il suo Antoine Doinel)
Il © è rigorosamente dell'autore. Non è stato fatto un catalogo della mostra.
Uh!
RispondiEliminaAntoine Doinel
Ecco, quell'immagine è già nel mio cuore!
concordo... io incrocia per strada jp leaud ehehe
RispondiEliminama com'è che nessuno si sofferma sull'appendere o non appendere le tavole al muro? sull'essere vere nella stampa?
RispondiEliminaquestione che dovrebbe interessare chi disegna... il valore dell'originale! :)