venerdì 24 giugno 2011

Non finisce qui

Prima un link a Scuola di Fumetto , dove trovate la lezione di Baudoin...


Poi un'immagine solo per il gusto dell'immagine e perché domani vi linko una cosa legata a questa (di Shaun Tan)... 

365 hanno votato (in realtà il secondo giorno ne sono stati cancellati una cinquantina e passa, dunque ben più di 400.
Ma quei 50 avevano già individuato, assieme ad altri 150, le proporzioni che successivamente si sono confermate. Queste:


• Acquistabile online o fumetteria (e, aggiungo) qualche libreria: 53 %
• Solo abbonamento: 20%
• In pdf o supporto virtuale: 18 %
• Bimestrale (6 numeri invece di 11) + pagine e + cara: 57 %


Premetto che il questionario non verteva su un solo aspetto, non dava dunque una vittoria o una sconfitta tra parti opposte, ma poneva diverse possibilità, alcune sulla forma, altre sulla composizione.
Poi sono venuti i commenti. Interessanti (li potete leggere al post sottostante), ma pochi per poter davvero acquistare un senso di dibattito. Per mail o su FB, più privatamente, mi sono arrivate lettere di ammirazione, amore e fedeltà; sul blog critiche, costruttive certo, ma abbastanza generali e che risalgono agli inizi della rivista. Certamente corrispondono a una sua pecca, ma vorrei sentire più voci. 


Conclusioni (ma la strada è davanti, e dunque non sono conclusive, piuttosto segnano una tappa, o una partenza):
• Per votazione e commenti liberi il pdf perde. Non viene escluso del tutto, potrebbe coesistere con una versione cartacea, ma forse no. Poco adatto a questo tipo di prodotto, potrebbe esistere come supplemento finale all'abbonamento, dopo un anno il "volume" raccolta, consultabile magari in modo diverso.
Pochissimi a prediligerlo, qualcuno per averne una doppia copia, o una versione da prelettura. Poiché il formato iPad mal si presta alla rivista e molti autori stranieri si oppongono, per ora resta sospeso.
• Solo abbonamento è debolissimo. Indica che finirebbe in un bagno di sangue. Che oltre i nostri 400 abbonati, ben pochi si aggiungerebbero, pochi hanno voglia di comprare in blocco. Inoltre il prezzo di super-favore che abbiamo fatto è insostenibile con le nuove tasse postali. 
Gli abbonamenti continueranno (ma NON abbonatevi ora, che sono in corso vari cambiamenti), assolutamente devono diventare il punto di forza, ma non possiamo rinunciare al visitatore casuale, a quello incerto, a quello curioso...
• Piuttosto l'abbonamento sarà fattibile via posta oppure online, e online saranno sempre offerte copie nuove e arretrati. Stiamo pensando anche a un abbonamento retroattivo, con una bella offerta. Ma la rivista si deve poter vedere, sfogliare, scoprire in fumetteria (dove possono funzionare altri tipi di abbonamento) e libreria. No dimentichiamo che le Feltrinelli ci RICHIESERO la rivista, cosa che di solito non accade. Il distributore librario per le riviste però funziona male e dovremo occuparcene direttamente. Ma insomma la strada cdi cui parlavamo è quella di escludere a malincuore l'edicola, a mano che forze nuove non supportino la tiratura e il rilancio.
 • Bimestrale. Qui arriviamo anche alle critiche. la rivista vi piace (ovvio, ne siete i lettori), nel settore tutti si uniscono al dolore delle vendite troppo basse, ma sebbene abbia 96 pagine + copertina, e sebbene leggerla sia impegnativo, la parte a fumetti viene spesso sentita come leggera e veloce, nonostante molti autori sappiano bene che i loro fumetti sono stati rifiutati proprio per questi motivi. D'altra parte abbiamo una 60ina di pagine a disposizione, e non è facile trovare storie della giusta lunghezza e densità. Con un bimestrale di maggior foliazione si potrebbe avere l'inserimento anche di una storia lunga completa e dunque maggior scelta e maggior narrazione. Per il resto credo che la rivista sia andata addensandosi di contenuti e che le storie brevi abbiano il più delle volte una solo apparente levità. Il vuoto a volte è molto pieno. 
Leggo un Dylan Dog in 20 minuti, vedo un film in 90-120 minuti, ma non vado a peso, o cronometrando, anzi, personalmente spesso trovo più misurato il film più breve, piuttosto che quello diluito. O forse questo è il motivo per cui le riviste chiusero in Europa, diversamente che in Giappone.


Ma sulle lunghezze e densità dei nuovi autori probabilmente occorre parlare. Sarebbe bello parlare, perché nuovi codici hanno cambiato il linguaggio e i contenuti del fumetto. Stili, temi, disegni.
Non amo ricordare le vecchie riviste, perché hanno contenuto meraviglie, ma anche molta roba fiacca... e qui lo dico: anche se Segrelles piaceva tanto a Fellini (come ci ricorda Alvaro Zerboni creatore – tra le altre cose – della rivista Eternauta , in un bel libro di memorie fumettistiche e non, di prossima conigliesca pubblicazione), io l'ho trovato estetizzante, noioso e vuoto come un bel guscio d'uovo.
Ora guardatelo Segrelles , e dite,per quanto sia bravo,  non sono meglio gli autori di ANIMAls?

Perfetto.
Ma i nostri? I Gipi, i Bacilieri, i Mannelli, le Vinci... e gli altri, quelli che hanno sperimentato soprattutto su ANIMAls a fare fumetti (per dire ora Makkox diventa autore di punta di BAO e Grégory Panaccione prepara un bel libro di Toby in Francia, Canottiere esce con Coconino... son soddisfazioni eh, esordirono con noi... ma tutti gli autori nostri sono bravi, noti, storici o promettenti, a seconda delle loro età , e raccontano la vita).
Non finisce qui.
Continuate  adire al vostra (per i commenti più lunghi li riprenderò in prossimi post) grazie di partecipare. Brontolo e contrattacco, ma ascoltiamo, siatene certi, e lo spazio è aperto senza censure.

7 commenti:

  1. dico qualcosa di mio così a caldo.
    non dimenticando che Animals è rivista, il discorso sul racconto più lungo, non vorrei che fosse poi fuorviante, che prendesse troppo peso e che quindi, poi, il resto del materiale presentato, venisse vissuto come riempitivo o addirittura in più. Non dico succederebbe questo ma starci attenti si.

    invece, parlando di bimestralità, mi sembra un tempo troppo lungo, ovviamente sempre meglio di mai.

    sp

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  2. Oltre agli ovvi problemi economici che sono sicuramente i più condizionanti, rileggendo nell'insieme molti numeri di Animals ciò che risalta è che la maggioranza degli autori si accosta alla rivista come il socio di un club che dice agli altri soci proprio le cose che vogliono sentirsi dire, nulla di scomodo, salvo rare eccezzioni un guardarsi troppo l'ombelico per dire come "noi" l'abbiamo bello e giusto, poca voglia di sbagliare, poca voglia di sorprendere, questo garantisce uno zoccolo duro di lettori (chiamiamoli i soci) ma non fa crescere la rivista, che invece ne avrebbe le potenzialità.

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  3. i miei due cents (tutti arrugginiti, peraltro).
    io non ho mai tanto ben capito la questione breve-lungo. sarò breve.
    tuono pettinato (per dire Uno a caso :)) ha fatto storie di due tavole ('la Chiesa più pazza del mondo' per dirne un'Altra a caso) o cinque (quella di franco tiratori e del suo fischio al naso (tognazzi docet) appena apparsa sul nuovo numero di collettivomensa) che, imho s'intende, (equi)valgono trattati.
    non c'è mica bisogno di 60 pagine per veicolare dei concetti su cui ponderare. o delle emozioni con cui sognare (toffolo che ritrae un giovine magnus arrossente al passaggio di una bella donna incrociata sulle scale che lo portano dal suo primo editore (cfr. uno dei primi sei anima(ls) :)).
    e sì. son cambiate tante cose con i 'nuovi' autori (anche i vostri, ovvio).
    tante che i miei eternauti li ho venduti (vabé. regalati ché son generoso) da tempo.
    e segrelles non l'ho mai sopportato (pur rispettandolo tantissimo :)).
    alb. chk.

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  4. @sp, certo è un rischio, ma un buon equilibrio...
    @Anonimo, non ti cancello, ma per favore firma, non si accettano commenti anonimi. di qualsiasi tipo, orsù! ;)
    @silvialbi, bellissimo discorso anche extranimals. poi è vero che non sempre si raggiunge però la densità. Ma son convinta che occorra osare anche per il lettore.

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. La strada delle fumetterie è forse la strada migliore, ma temo sia anche quella più rischiosa. Purtroppo ci sono fumetterie che non tengono in cosiderazione certe riviste, non ordinandole e decretandone quindi una rapida fine.
    Mi piace molto l'idea di un abbonamento retroattivo che consenta di recuperare anche gli arretrati ad un prezzo vantaggioso, così come mi è piaciuta l'idea del "pack" contenente 3 numeri, uscita recentemente in edicola. Discorso variazione periodicità: passare alla bimestralità potrebbe allontanare alcuni lettori impazienti, ma permetterebbe alla rivista di restare esposta in edicola un mese in più... alla fine dei conti guadagnereste, forse qualche lettore, perdendone altri. Insomma temo che la scelta delle fumetterie sia la strada da percorrere, ma con un ma... A mio avviso occorrerà uno sforzo promozionale che coinvolga i lettori delle fumetterie, magari organizzando presentazioni e incontri con gli autori. Sia chiaro: preferirei poter vedere Animals in edicola e le mie sono semplici considerazioni di un appassionato e quindi senza alcuna importanza... Qualunque sia la decisione continuerò a seguirvi :-)

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  7. @daniele, grazie dei pareri e ragionamenti. ci piace a tutti Animals in edicola, ma non fosse possibile, unire fumetterie, librerie (alcune) e la vendita diretta online può essere una soluzione!

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