Solo qualche immagine, per raccontare con foto mosse e confuse come il mio cervello qualche sensazione di Lucca.
Lo stand era un poco oscuro, ma di passaggio, e i passanti lettori, voi cari animalosi, siete venuti a dire ahimè.... speriamo... in bocca al lupo. Qualcuno sospirava guardando gli arretrati a prezzo d'offerta, molti hanno comprato l'ultimo numero. Ci siete lettori, e siete preziosi.
Sono passati anche alcuni degli autori scoperti nel 25.
Cecilia Latella, che assomiglia tanto al suo disegno e che è indaffarata con animazioni
e Assia Petricelli e Sergio Riccardi, bravissimi e simpaticissimi anche loro.
Questi autori lavorano, si sbattono, cercano di fare cose in diversi settori e di comunicare. Sono bravi, uniscono la ricerca al rapporto col pubblico. Emigrano, come sempre succede a chi cerca strade difficili e, fuori, trovano possibilità. Uscire dalla casetta fa spesso bene, apre la testa, passa aria nuova.
Stiamo lottando perché ANIMAls non finisca qua. Tutti dicono che colmava una lacuna, che è qualcosa di cui si sente il bisogno, che è pieno di potenzialità.
DUNQUE deve continuare la sua strada.
A Lucca c'erano anche le mostre... quelle al Palazzo Ducale, da cui col cellulare ho "rubato" in modo mosso e incerto le belle tavole preparatorie di Manuele Fior (lo ricordate due numeri fa?) ... eccole:
e anche di Davide Reviati, che aveva troppi impegni di libro per esserci anche su ANIMAls, ma che sono autori importanti che vogliamo avere, quando continueremo.
Poi vi ricordo che c'erano anche grandi maestri come Aldo Di Gennaro (al Museo del Fumetto: il Muf
e la grande mostra di
Guido Buzzelli , autore sofferto e satirico, che conobbi prima di iniziare a fare fumetti, e che fu con me gentilissimo e generoso di consigli. Due mostre che valgono la pena di una gita a Lucca al di fuori della calca del festival.
Dai maestri e dai grandi autori si impara. Guardare da vicino originali che nascondono e rivelano i segreti della mano e della mente, vedere gli schizzi preparatori e gli errori coperti da pecette di carta, fa capire quanto lavoro, sia artigianale che artistico, vi sia dietro un disegno pubblicato. Quanto amore e quanta tecnica, quanto istinto e quanto studio.
Andate a vederle, sono mostre che insegnano. Insegnano attraverso i disegni di Di Gennaro e Buzzelli, ma anche attraverso i nuovi lavori come quelli di Fior e di Reviati.
Lo dico a voi lettori, ma anche ai miei allievi della
scuola di fumetto online del corso ora concluso, e anche a quelli appena iscritti (o che si stanno iscrivendo ora).
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Bastien Vivés disegna e dedica |