Intanto mi leggo ancora che cosa dice Spiegelman nell'intervista (l'ho citato spesso a Lucca a giovini e ad autori che incrociavo o di cui vedevo le opere):«Molti mi definiscono il padre del graphic novel. E io rispondo “Voglio un test del DNA” eheh. Perché non sono certo che il graphic novel sia una buona idea. Per me l’arte del fumetto è arte della sintesi. È possibile utilizzare solo 20 parole in un balloon. È possibile fare un disegno molto sintetico. Anche il fumetto più elaborato è molto sintetico, il vero fumetto è semplice, è un linguaggio di segni, visuale e sintetico».
«Oggi faccio storie che avrebbero bisogno di forse venti pagine e le riduco a tre o quattro. È il mio mestiere. Mentre mi ritrovo spesso davanti a graphic novel che mi fanno dire “Ok è una buona storia da venti pagine, ma perché ne ha quattrocento?»
L'arte della sintesi, quale essa sia, che arrivi a 2 pagine o porti a 200... spesso manca la sintesi in tanti graphic novel.
Eccovi una sequenza di Art Spiegelman durante l'intervista, mentre fuma e mangia mandorle (ringrazio ancora qua Alfredo Castelli che ha condotto assieme a me l'intervista, da buon amico comune di entrambi).
E poi... vedetevi questo omaggio a Spiegelman di Paolo Bacilieri.
INOLTRE
segnalo questa sera alle - 19.00 - un incontro (ci sarò io) alla libreria del cinema , a Trastevere (via dei Fienaroli) per il libro di disegni di Fellini - di segni e di sogni - edito da Tricromia .
Perché vi parlo di Fellini?... sorpresa!
mercoledì 11 novembre 2009
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quest'uomo è un dio *_*
RispondiEliminaNon puoi dire Fellini e poi lasciare tutto senza risposte!!!! Vuoi vederci crepare di curiosità?!?! LAURAAA!!!
RispondiEliminaLa sintesi , che cosa difficile. Chi disegna non fa altro che tentare di perfezionarsi, di imparare a disegnare, per arrivare ad un punto in cui cerca solo di sintetizzare per tornare alla semplicità, l'immediatezza che si aveva da bambini !
RispondiEliminaAnche Alex Toth insegna:
" eliminate the superfluous , the ennecessary. be lazy! " ovvero eliminate il superfluo, l'inutile, siate pigri!
Less is more, vale per i grafici come per i disegnatori ;)
RispondiEliminacerte volte mi sembra di stare in un film di Fellini..quando cammino x strada..o risalendo le scale del quartiere
RispondiEliminaA volte sembra di stare nei film di Fellini, sì...
RispondiEliminaE più spesso, leggendo graphic novel (e non solo) ho l'impressione che il brodo sia lungo. Premetto che (o scandalo!!!!) io non ho mai amato i silenzi di Angelopulos, poi magari quelli di Tarkovsky sì... Insommma non è facile dire dove è stile e dove lungaggine. Ma che ogni sospiro, tazza di caffè, attesa ecc. venga non dilatato ad arte (angelopulos, nonostante io mi ci scocci) ma reo piattamente noioso per rappresentare la noia, lungo per dir la lunghezza, piatto perché l'autore non accetta di aver della piattezza (ce l'abbiamo, non siamo sempre artisti, se non ci scaviamo severamente dentro)...
ben il discorso vale assai per giovani artisti senza attenti art director che discutano, ma anche per tanto fumetto popolare. ci siamo dentro tutti. ciao e al prossimo post.
angelopulos, tarkovsky..?mai visti ne sentiti!
RispondiEliminaNon volevo spararmi la posa "felliniana"..era x dire che fellini ha raccontato personaggi di tutti i generi dandogli tocchi di colore..e per strada ogni tanto s'incontrano delle sagome così.
Di cinema ne capisco poco..quel pò che ho visto di fellini a volte mi ha lasciato una bella sensazione come quando vedi un quadro o un disegno o un gatto..
gg