lunedì 5 dicembre 2011

GIPI (cominciò con lui...)

Cominciò con la copertina di Gianni Alfonso Pacinotti, in arte fumettistica Gipi, la via di ANIMAls.

Oggi è passato più di un mese da quando potevate leggere sul n.25 un addio che doveva essere un arrivederci.
Oggi si piange parllando di pensioni, e non piangono solo i pensionati.
Oggi finalmente lo vediamo e lo diciamo che siamo in terra di sacrifici, di difficoltà, di povertà.
In questo tempo buio difficile trovare rilanci per una rivista, che contenga fumetti o politica, è un fatto economico che fa la difficoltà.
Non voglio darmi per vinta, ma le speranze sono poche.
Riceveretem, cari abbonati, prima di Natale la lettera che parlerà di opzioni per ripagarvi della fiducia, dell'amore e del rischio.
Fosse così possibile nella vita che percorriamo fuori dai fumetti... vogliamo speraralo che qualcuno ci darà qualcosa in cambio dei fondi versati per la vecchiaia.
Ma pensiamo a cos ebelle lo stesso, così vi dedico qualche foto che ritrae Gipi ieri all'Auditorium di Roma, con Francesco Coniglio e Luca Raffaelli.

 
E che voi possiate o no essere fan di uno di loro o di tutti, c'era moltoo amore e amicizia ieri sera, e molte belle parole sul disegnare e sul vedere la realtà. Che poi è quello il salto di qualità che dobbiamo fare tutti, e non parlo di fumetti, o di film, o non solo:
imparare a vedre quello che è fuori di noi.
A Gipi, che ha tracciato in due linee il concetto del suo prossimo protagonista di film, esprimiamo l'affetto per tutto quello che fa e che comunica.


Anche per averci dato così tante storie per ANIMAls, finché ce l'ha fatta a disegnare, finché non ha dovuto smettere. Noi aspetteremo che riprenda, o che faccia film o che dica cose chiacchierando con la passione che ci mette sempre.
Che Gipi faccia tante cose, che ANIMAls prosegua o che altro nasca di bello, perché possiamo condividere la vitta... e nient'altro.

4 commenti:

  1. Mi sarebbe piaciuto essere lì, ma è bello anche non esserci se tutto questo comunque c'è.
    Se fossi un'abbonata, non vorrei una lettera di opzioni, ma solo le speranze anche se poche.
    E poi se poi tu non ti dai per vinta... eheheh qualcosa nascerà!

    RispondiElimina
  2. Un bacio su tutte queste parole.
    (Ancora più forti, dato il polverono astioso che c'è in questo periodo in altre pagine fumettistiche...)

    RispondiElimina
  3. Mi viene in mente un'intervista di qualche anno fa a Tonino Guerra.
    Gli chiesero: – cosa consiglierebbe ai giovani sceneggiatori? – rispose: – che non si preoccupino di essere buoni sceneggiatori, ma buoni "uomini" –
    Queste parole mi colpirono molto, e mi sembrano in tono con quanto tu dici oggi... :)

    RispondiElimina
  4. @lita carissima, vorei anch'io dare speranze... e spero di darne. In quanto coniglio daremo anche opzioni, anche se sì, non è scontato ripagare di numeri che non escono... ma ci piacerebbe che nessuno si sentisse fregato :)
    @Eta, grazie mille, sì, sono tempi di tensione, tempi di licenziamenti, di nuova povertà. Quando si è poveri ci si picchia, guerra dei pezzenti, che chi sta alto non si abbassa. Vorrei evitarlo, sebbene a volte venga da tirare calci :D ma insomma, poi ci si pente quasi sempre...
    @betta, grazie mille di ricordarmi quella frase bellissima. Sì. sebbene ci siano (e siano stati) grandi artisti che come uomini erano più che imperfetti io credo fossero sempre buoni uomini, perché la perfezione è difficile, e si sbaglia e insomma chi è senza peccato... ecc ecc... ma l'abilità è nulla se non ci sono sentimenti e idee e cuore. Grazie.

    RispondiElimina