Oggi (o questa notte) è morto l'editore Sergio Bonelli e l'autore Guido Nolitta. Ne parlo qui , dunque non voglio ripetermi, e Andrea Leggeri dà l'ultimo saluto qui .
Voglio solo spendere due parole riguardo ad ANIMAls.
Perché Bonelli a riviste come ANIMAls sembrava un po' estraneo. Eppure pensate solo che Paolo Bacilieri lo ha voluto lui dentro alla Bonelli Editore, ne apprezzava il segno anche se non era certo il più vendibile.
E quando Thomas Campi (che allora disegnava anche Julia) ha pubblicato su ANIMAls, gli piacque molto il suo segno, me lo disse.
Solo queste due parole, tra tante che si potrebbero dire, citando collane come Un uomo un'avventura, o la sua amicizia con Pratt...
Solo due parole per riflettere che l'intelligenza travalica generi, settori, mercati.
E anche l'amore per il fumetto fa questo: fa capire.
Poi Sergio si sentiva invecchiare ed essere meno vicino ai nuovi fumetti, ma anche questa sua sensibilità al negativo, ricordo con stima ed affetto e dice molto di lui...
Lo ricordo così, sempre in prima fila alle mostre, agli incontri, alle discussioni...
lunedì 26 settembre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Era bello sapere che c'era.
RispondiEliminaCi ha regalato cose impagabili, le uniche che contano.
Tu sei uno che non scompare.
E sei bellissimo in questa foto.
Ciao Sergio...RIP
RispondiEliminaMi ripeto, ma un uomo onesto e intelligente è cosa rara di questi tempi (e forse sempre). Il vuoto lasciato dunque non è solo nel fumetto, è nella vita.
RispondiEliminapotete lasciare un messaggio, un addio a Sergio, qui http://www.sergiobonelli.eu/
RispondiEliminaFunerali a cui c'era (quasi) tutto il fumetto italiano. Certo, c'erano anche situazioni e volti di circostanza, ma la amggior parte, la grande maggior parte era davvero triste. Anche se ci potevi litigare o discordare, Sergio Bonelli non è stato solo un editore grande, importante, fondamentale del fumetto italiano. Era anche l'editore che conosceva i suoi lettori, leggeva le loro lettere, leggeva tutti i fumetti che pubblicava (e li correggeva) leggeva praticamente tutto quello che usciva di fumetto in Italia, cercava di non licenziare nessuno dei suoi collaboratori e se una testata doveva chiudere apriva altri spazi, era anche un amico per molti, lo sanno Tiziano Sclavi, Roberto Recchioni, Diso, Ferri, e mille altri di età e ruoli diversi. È stato un lungo addio.
RispondiElimina