martedì 3 maggio 2011

DOPO FIERA

NapoliComicon , situando in due zone diverse e distanti fumetti mostre, altri fumetti e cosplayer, ha evidenziato un grande divario, una frattura del fumetto:
tra lettori "puri" di fumetto e di quel che chiamiamo graphic novel, e quelli che leggono manga, supereroi (ma Bonelli non è anch'esso fumetto popolare?) e cosplayer (con anche i games).
Che chi gioca non sia, molto spesso, lettore di fumetti, lo sappiamo, che i lettori di Beccogiallo non si vestano in costume, è normale, ma dove dividere il confine?
Se dunque contestiamo una divisione che voleva essere meno netta (attraverso collegamenti metro), ma che di fatto si è palesata con grande evidenza e "vuoto", scrivo qualche riga qui ispirata da un commento a un post di Roberto Recchioni. Dice Will: Il punto fondamentale, secondo me, che non è molto distante dalla questione mercato cartaceo e mercato digitale, è che dobbiamo stare attenti a cosa vogliamo rappresentare con manifestazioni come le fiere del fumetto o le piattaforme digitali. Vogliamo cioè rappresentare la forza di un linguaggio e di un medium o quella di un sistema produttivo e distributivo?
Il fumetto come linguaggio credo sia in uno dei suoi momenti storici più alti. Il mercato invece è a uno dei suoi minimi storici. Dove vogliamo puntare? E' questa secondo me la domanda che dovremmo porci.Il Comicon ha se non altro il merito di aver evidenziato questo problema (per ragioni fra l'altro imputabili anche a difficoltà logistiche riscontrate negli anni scorsi e che quindi esulano dalla questione intesa in questi termini).


Personalmente ho sempre letto "autori", molto più che  fumetto seriale, che poi ho scoperto tramite amici autori che pur lo frequentavano, o a casuali innamoramenti cartacei.
Se questo divario esiste, però, occorre capirlo, scardinarlo, non negarlo. Essere pochi cani al castello è naturale, ma perché è ritratto di una falsa abbondanza in libreria, cui non corrispondono vendite, come non ci sono le vendite per ANIMAls. La "colpa" non è solo di lettori scarsi (ma che ve lo vengo  adire a voi, che ci siete?), né solo di media che si occupano del fumetto in modo deformato, o di librerie che non sanno che cosa ordinare né come esporre. I demeriti, ben ripartibili, sono quelli di autori ed editori pigri, è la mancanza di sforzi comuni. Bene, dividerci non ci farà del bene, perché non esiste quel limite netto, ma, e in questo i signori del Comicon vedono giusto, nemmeno mescolando tutto quello che ha le nuvolette, come fosse una sola cosa in quanto a strisce. Unire, confinare, uscire fuori da questi ambiti ristretti, da definizioni fallaci.
È il mio personale pensiero che porto avanti anche con questa rivista, assieme a molti che la penso in modo affine. Ma questo garantirà la vittoria? Il miglioramento? Delle sane conquiste? Chissà.
Intanto troverete questo numero di ANIMAls tra pochi giorni e potrete leggere qualcosa su un'Italia che... no, lascio la parola a Tuono Pettinato, che, oltre la copertina, ci ha donato una bella illustrazione e un'immagine che non resisto dal postare qua e ora, visto quello che dice:

7 commenti:

  1. Sarebbe stato interessante andare, però stavo in giro... e sono pure napoletano...

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  2. Anche se di tutta la parte dei games ne farei a meno concordo con te: mai dividere. Sono cresciuto leggendo un pò tutto, libri e riviste di autori, bonellidi, manga (un pò meno) e per un periodo anche roba made in U.S.A. Logico che da un fumetto seriale non pretendo le stesse cose che invece cerco nei libri e nelle riviste d'autori, così come non pretendo di trovare Kubrick in un film di Spielberg tanto per fare un esempio fatto male. Ma non mi sono mai sentito di poter parlare di generi minori in quanto ogni genere proviene da un proprio percorso. E, riportando l'esempio cinematografico assurdo e fatto male, in un multisala la gente va e sceglie cosa vedere, se poi la locandina incuriosisce magari sceglie l'altro film.. Il cinema d'essai al quale sono iscritto è sempre semivuoto..anche se non mi dispiace eh!
    Non ero al comicon ma ho ben presente la fiera di lucca e, per quello che ho notato, ho sempre visto gente agli stand degli editori che comprava, e comprava bene! Potere del mescolone?
    Questa è solo l'opinione di un lettore che crede che "il fumetto c'è", che, come dicevi te, sia dal punto di vista del linguaggio a livelli altissimi, ma che debba scontrarsi con un'utenza piena di pregiudizi e attratta da cose più facili..dobbiamo fare i lettori italiani.

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  3. Sta volta son passato casualmente prima x la mostra d'oltremare...era il paese dei balocchi ed io e la mia amica eravamo quasi in trappola, ci stavano uscendo le orecchie da elfo e le code da scoiattolo, le unghia crescevano wolverinescamente a dismisura, le labbra erano viola, gli occhi bianchi vampireschi,sigarette che si storcevano, e mangiavamo degli strani spaghetti cinesi in un bicchiere come quello della cocacola!alla fine abbiamo superato noi stessi e siam usciti da quel mondo fatato ..x arrivare quasi a chiusura mostra al castello!

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  4. Ciao Laura,
    mi permetto di linkarti qui la mia sull'argomento.
    Mi fa piacere che siamo giunti a conclusioni molto vicine.
    Un abbraccio
    Andrea
    http://ilfarodelglifo.blogspot.com/2011/05/comicon-2011-precise-domande-e-insicure.html

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  5. Tutte cose interessanti, e conosco gg, ama fumetti di vario tipo, ma i gadget piacciono pure a me! e per sostenere anche Andrea (grazie del link): l'autrice Giulia Sagramola mi diceva che da piccola leggeva manga, e poi scoprendo alle fiere Vanna Vinci e Toffolo ha scoperto pure il resto... in ogni caso è vero, il problema è più ampio del Comicon (e un abbraccio agli stoici organizzatori che in un'Italia così difficile hanno costruito così tanto e così bene!)

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  6. ..alla mostrad'oltremare all'aperto si stava bene, col sole, il prato ..all'interno una folla accaldata e sudata, un casino!Invece il castello con le sue belle ventate ,l'acqua gocciolante e per non parlare della veduta panoramica è tutta n'altra storia..

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  7. dopo napoli procida... il sud sta parlando al fumetto e lo sta facendo bene (nonostante l'umidità del castello ;))

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